

CARLOANTONIOBERTOLO
BERTOLOCARLOANTONIO
"LA POESIA È MORTA, VIVA LA POESIA !
SE LA POESIA È FIUME E LA PROSA MARE, QUANDO IL FIUME, ABBANDONANDO SPONDE E ALVEO SFOCIA IN MARE, PERDE LA PROPRIA IDENTITÀ DI FIUME.
COSÌ ANCHE LA POESIA NON È PIÙ POESIA PERCHÉ DIVENTA PROSA A TUTTI GLI EFFETTI."

CHIUNQUE TU SIA,
BENVENUTO IN CASA MIA.
Se vuoi saper chi sono,
come scrivo e cosa scrivo,
va alle opere, scegli,
siediti comodo, tappa
le orecchie, spalanca gli occhi,
la mente e il cuore,
leggi e dimentica le ore.
Monte Generoso
Un refolo d’aria
carezza la guancia.
In vetta un uomo si lancia
in parapendio,
forse va in cerca di Dio.
Un solco di luce,
perfora il fogliame,
traluce candor di pietrame…
poi varia la sua direzione.
Vocìo di persone.
Riflesso da specchio
lo sguardo di un vecchio
compare, scompare. Fobia
nel buio in galleria.
La cremagliera che stride
in curva e deride
il montano silenzio:
l’assenzio
che vado cercando,
sognando, invocando.
Il monte che incombe sul lago
esala un vago
profumo di fiori,
indefinibili odori.
C’è un corvo che vola lontano.
In vetta
che cosa mi aspetta?
Non so neppur io,
ricordi di vecchie torture,
di trafitture
che impressero un segno,
tarparon l’ingegno.
La specola chiusa s’un cielo
coperto da un esile velo
preclude l’arcano.
Ricordi e null’altro,
che sono il vincastro,
il solo bordone
alle persone: preghiera
sul far della sera.
